Sedicesima tappa del Tour de France. Dura ma non abbastanza da creare terremoti in classifica. Eppure qualcosa accade. La Sky si mette a fare il forcing  in un punto apparentemente senza senso e alcuni uomini di classifica perdono tempo prezioso, addirittura arrivano a perdere più secondi che sulle tappe Pirenaiche. La causa è stata il vento.

Il vento può quindi cambiare radicalmente le sorti di una gara. Esistono corridori più o meno adatti al vento, taluni hanno imparato con il tempo a gestire le varie situazioni meteo. Alcuni hanno avuto la fortuna, come gli Olandesi e i Danesi, che sono nati e si sono formati in zone dove è usuale trovare giornate di vento più o meno intenso sia in Estate che in Inverno. Invece gli oriundi italiani sono spesso infastiditi dal vento, quasi tutti lo evitano e pochi sanno come affrontarlo.

Eppure, paradossalmente, una giornata di vento è un ottima occasione per un allenamento perfetto.

LA PEDALATA COL VENTO: LA TECNICA

Tralasciamo il discorso gara con il vento, frequentemente trattato da riviste specializzate, ma concentriamoci sulle nostre uscite di allenamento, magari anche in solitaria. Esistono differenze nella pedalata tra uscire con il vento o senza vento da soli? Ovviamente sì. Innanzitutto può sembrare banale, ma la posizione in bici cambia. Si ricerca una posizione più chiusa sull’altare dell’aerodinamica con le mani basse. Situazione questa che se non allenata periodicamente porta a sfruttare maggiormente i bicipiti femorali, generando dolore o irrigidimento. Ma la cosa principale a cui dobbiamo prestare attenzione in una giornata di vento è il ritmo della pedalata: la sensazione che si ottiene quando spingiamo controvento o con vento laterale è quella di avere bisogno di più spinta ed allora tendenzialmente buttiamo giù un rapporto e spingiamo un pochino più duro, il classico dente in meno. Ed è l’opposto di quello che dobbiamo fare. La sensazione ci inganna: per contrastare il vento il nostro motore, per usare una metafora automobilistica, ha bisogno di più coppia e quindi ha bisogno di più giri. Bisogna riuscire a mantenere un ritmo di pedalata elevato.

ABITUDINE E ALLENAMENTO

Spesso chi subisce molto la situazione di vento è il ciclista non molto avvezzo al ritmo costante, ai lunghi rettilinei fatti senza mai variare il numerino del contachilometri su di una velocità prestabilita. Il vento crea una sorta di prolunga alla strada, rendendo lo spazio da percorrere più lungo a causa del tempo di percorrenza superiore. E chi ha nelle gambe un ritmo fatto di scatti o di progressioni subisce. Il vento richiede moltissima forza resistente e si può allenare anche quando il vento non c’è, cercando di immedesimarsi passivi su rettilinei eterni oppure affrontando nel modo giusto salite di almeno 4 – 5 km per lavorare sulla forza. Ricordate che i “cronomen” lavorano moltissimo sulla forza e sulla salita, nonostante gareggino prevalentemente in pianura.

POSITIVITA’ MENTALE

Il vento scatena una piccola battaglia. Se la affrontiamo con una mentalità perdente difficilmente vinceremo. Il vento, come il pavé, vanno aggrediti e domati. La strada normale non crea grossi danni se non siamo brillanti e subiamo il percorso, mentre con il vento o sul pavé la semplice situazione mentale di tolleranza non è ammessa. Una condizione mentale aggressiva può fare molta più differenza di quello che pensate.

Daccordi - VENTO E PEDALATA: UN RAPPORTO DIFFICILE

 

L’ASPETTO CHE NON TI ASPETTI

Immaginiamo una giornata di vento piuttosto forte. La vostra bici spesso sbanderà a causa delle folate, altre volte sarete impegnati con le spalle spostate su un lato per controbilanciare il vento laterale. Questo in termini di analisi della prestazione vuol dire che state lavorando fuori asse,ed utilizzando muscoli diversi dal solito. Spesso vengono tirati in causa gli aduttori, altre volte aiutano anche i muscoli lombari. Quindi due aspetti su cui lavorare per migliorare con il vento: punto primo fascia Core stabile ed allenata. Punto secondo abitudine a pedalare fuori asse, come nel fuoristrada.

SE NON SIETE SOLI

Con il vento chi è capace ad organizzare un ventaglio e a sfruttare al meglio la scia di chi lo precede può guadagnare veramente molto. Per strada però andare a cercare queste finezze può essere pericoloso. Ricordiamoci che siamo nel traffico e che le strade sono fortemente irregolari : possiamo trovare buche, ghiaia o anche immondizia spesso gettata dai finestrini delle auto. Quindi non andiamo ad estremizzare, e ricordiamo che in una situazione di vento bisogna comunque rimanere aggressivi, svegli e lucidi senza andare a cercare troppo il risparmio di energie, che potrebbe risultare poi controproducente.

IL MEZZO MECCANICO

Esistono alcuni accorgimenti meccanici per affrontare al meglio una giornata di vento. Il primo, scontato, è quello di non usare ruote a profilo alto. Però attenzione, le ruote a raggi aerodinamici come certi modelli di alta gamma, sebbene con profilo del cerchio basso creano una turbolenza di aria molto simile al cerchio a profilo alto. Meglio quindi ruote a profilo basso ma soprattutto a raggio tondo classico. Se poi viviamo in una zona dove il vento è un’abitudine e soffia quasi ogni giorno, meglio scegliere delle pedivelle 2,5 mm più lunghe di quelle consigliate per la nostra altezza. Se per esempio usiamo abitualmente le 172,5 meglio passare alle 175. Ci aiuteranno a spingere controvento.

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IL VENTO A FAVORE

Un ultimo consiglio: il vento è quasi sempre un freno, perché su 4 lati possibili diventa un nemico su ben 3 lati. Ma esiste anche il lato buono del vento, quello di quando soffia da dietro. Come sfruttarlo al meglio? Inutile dire che la posizione aerodinamica in questa situazione conta nettamente meno. Ma per sfruttare al meglio il fattore spinta quando abbiamo vento a favore dobbiamo buttare giù il rapporto lungo e cercare la potenza sulla marcia da velocità. Tempi alla mano, in una cronometro con vento a favore un ritmo di pedalata di soli 85 – 90 rpm circa offre prestazioni migliori dello stesso percorso a ritmo medio di 95 – 100 rpm che si terrebbero invece in situazione di non vento.

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