I telai in acciaio sono in grado non solo di regalare sensazioni ed emozioni, ma anche di fare innamorare. E così molte persone hanno a casa un vecchio telaio dal quale non si vogliono separare perché legati sentimentalmente. La prima domanda che sorge è: ne vale la pena? I costi di un buon restauro non sono bassi. Spesso superano il valore di un telaio simile ma nuovo. Ma a volte ci sono ragioni che vanno più a fondo del semplice calcolo economico.
Un restauro a regola d’arte però, perché duri nel tempo e sia eseguito bene, deve essere affidato a mani esperte.
Prima di tutto bisogna considerare che quasi sicuramente non sarà più perfettamente allineato. Le continue sollecitazioni delle strade ed eventuali cadute avranno intaccato l’allineamento longitudinale del telaio, creando uno scompenso destra/sinistra ed una conseguente perdita di confort di marcia, che a volte porta persino a problemi di guida in discesa. L’allineamento è basilare, e deve essere controllato da un telaista esperto in acciaio con apparecchiature adeguate. E’ una parte che viene sottovalutata e che non può essere valutata senza l’adeguata attrezzatura, eppure importantissima, tanto che potrebbe compromettere totalmente le sensazioni di pedalata. E quando parliamo di acciaio ovviamente la parola sensazione è fondamentale.
Saper verniciare
Riportare il telaio alla sua forma originale prima di riverniciare di importantissimo. Spesso si vedono telai con vernice su vernice per fare economia. Inutile dire che questo sistema porta ad un deterioramento precoce della nuova vernice. Un telaio ben sverniciato, dove viene applicato il primer e una vernice specifica di qualità risplenderà per anni, forse decenni. Molto importante è anche “la mano” del verniciatore. Verniciare una bici non è come verniciare un’auto: la quantità di vernice da applicare al cm è meno della metà. Deve essere uniforme ma fine, per lasciare le saldature sufficientemente in evidenza e per non pesare sulla struttura: a seconda del numero di colori la vernice può influire per 120 – 180 grammi sul peso complessivo della bici. Troppa vernice rende il telaio pesante ma soprattutto brutto a vedersi, perché alcune caratteristiche tipiche dell’acciaio non verrebbero adeguatamente esaltate.
Quando ne vale veramente la pena
I motivi per partire con un restauro sono molteplici. Dalla passione per un oggetto particolare, per un valore affettivo, o magari anche per un investimento economico in un oggetto che – se in perfette condizioni – può avere un valore nel mercato del vintage. Ci sono telai che necessitano di pochi ritocchi per tornare gloriosi, altri che vanno quasi totalmente rifatti. Difficile dire se il gioco ne vale la candela, si tratta di una scelta personale. L’unico punto sul quale però non transigiamo è sulla qualità del restauro: inutile tentare un restauro in economia, non ne rimarrete soddisfatti. I punti negativi che salteranno all’occhio a fine lavoro saranno veramente troppi: dalla qualità del colore e delle cromature, alla guidabilità. Non ultima la durata nel tempo ed il deterioramento. Un lavoro di restauro è impegnativo e può regalare immense soddisfazioni. Ma può anche deludere, e concludersi con una perdita di molte ore di lavoro e progettazione.
I restauri impossibili
Bisogna poi tenere presente che se il telaio è in cattivo stato di manutenzione forse non sarà possibile riprodurre tutte le cromature originali a causa di eventuale ruggine. Una cromatura si sfoglierebbe e si staccherebbe col tempo. Nella maggior parte dei casi si riesce a recuperare la linea originale, ma a volte sono necessarie scelte pratiche. Perdere l’originalità al 100% non significa ottenere un restauro di qualità inferiore. Una scelta diversa ma ben ponderata può regalare grandi soddisfazioni.