Reach e Stack sono diventati il punto di riferimento per valutare se una bici o un telaio è della misura giusta per noi. Sono misure che hanno dei pro e dei contro. Ma soprattutto non sono nate con l’intento di misurare una bici da corsa, bensì sono state riportate dal mondo gravity alle discipline più pedalate. La vera domanda è: queste misure sono davvero il modo migliore per valutare se una bici è adatta a noi? Analizziamolo insieme.

Come e perché nascono il Reach e lo Stack

Il Reach e Stack, come già detto, vengono ideati per valutare le misure dei telai del mondo Gravity, come per esempio le bici da Downhill, da Enduro ma anche le Bmx o le Bike Trial. In queste discipline Reach e Stack risolvono un problema fondamentale: misurare e valutare il telaio di una bici con soli 2 punti di appoggio. I punti di appoggio sono i contatti del nostro corpo alla bici. Nelle discipline pedalate il punto di appoggio più importante è la sella; a seguire manubrio e pedali. Nelle discipline Gravity la sella non viene usata o non è presente del tutto come nelle Bike Trial. L’introduzione di queste misure è stata quindi una svolta fondamentale per i ciclisti che hanno come prima necessità la valutazione dell’altezza dello sterzo con poderose forcelle ammortizzate o che comunque devono valutare la lunghezza della bici senza il punto di riferimento della sella.

bike trial reach and stack

Il Passaggio alle discipline pedalate

Per discipline pedalate intendiamo Bici da Corsa, Gravel / Ciclocross, Pista ma anche Mountain Bike Cross Country. Il Reach e lo Stack sono presto approdati anche a questo tipo di ciclismo. Come misure complementari inizialmente. Più misure abbiamo e più precisi possiamo essere nel riportare geometrie e posizione da una bici all’altra o dal cicloergometro del biomeccanico alla bici messa su strada.

Alcuni però si sono invaghiti del Reach e Stack a tal punto da arrivare a teorizzare che tutte le altre misure sono superflue, e che queste sole 2 misure siano sufficienti per valutare la misura di una bici. Come azienda produttrice di telai ci troviamo spesso a ricevere email di persone che ci indicano solamente queste 2 misure chiedendo la costruzione di un telaio personalizzato. Ma questo è riduttivo nel mondo del ciclismo pedalato, dove abbiamo 3 punti di appoggio alla bici, e dove il contatto con la sella rimane il valore fondamentale ed il più importante fra i 3 punti di contatto con la bici.

Reach e Stack, cosa sono

Facciamo un passo indietro e spieghiamo a chi non ha perfettamente chiaro di quali misure stiamo parlando. In sostanza, il Reach si riferisce alla distanza orizzontale tra il centro del movimento centrale della bici e una linea verticale che passa attraverso la parte superiore della testa del tubo di sterzo. Questo dato può dare un’indicazione sulla lunghezza del telaio partendo dal movimento centrale rispetto al manubrio, estromettendo quindi l’appoggio della sella. Lo Stack, d’altra parte, indica l’altezza dal centro del movimento centrale al punto in cui la linea orizzontale attraversa il tubo di sterzo, offrendo un’idea dell’altezza della bici e della posizione del ciclista rispetto al terreno.

Capirete appunto come queste misure abbiano rivoluzionato il sistema nel mondo delle bici gravity dove la sella non c’è o conta poco perché la maggior parte della prestazione è ottenuta rimanendo in piedi sui pedali. E’ però altrettanto facile capire che lo Stack di una bici pedalata fondamentalmente equivale all’altezza del tubo sterzo, perché paragonando 2 bici della stessa disciplina con forcelle rigide avremo la stessa altezza della battuta della forcella. Il Reach invece fornisce una lunghezza della bici non tenendo conto della nostra seduta. Ha quindi un discreto margine di errore.

Come si misurano a casa

Per ottenere queste misure senza cicloergometro o strumenti laser che misurino le distanze accuratamente, è sufficiente appoggiare la propria bici al muro in modo che rimanga il più verticale possibile. Misurare la distanza da terra della parte superiore del tubo sterzo al centro a terra e poi dal centro del movimento centrale a terra. La differenza sarà lo Stack.

Posizionando la bici sempre in posizione verticale ma con la ruota posteriore appoggiata ad una parete, misureremo la distanza dal centro della parte superiore del tubo sterzo alla parete, e dal centro del movimento centrale alla parete. La differenza sarà il Reach.

misurare reach e stack

Varianti di Reach e Stack

Non si tratta di misure uniche. Alla misura originale basata sui 2 punti di riferimento al movimento centrale e al centro della parte superiore del tubo sterzo, si sono aggiunte nel tempo la variante al centro manubrio, ovvero sostituendo la misurazione al tubo sterzo con quella al centro del manubrio, per avere il riferimento includendo anche l’angolo dell’attacco manubrio. Una terza e ultima variante molto meno usata è quella che prende in considerazione il centro del movimento centrale e l’appoggio alle leve freno.

Sono misure sostituibili?

Assolutamente sì. Come già detto, a parità di disciplina, rimanendo nel ciclismo pedalato, avremo forcelle di altezza identica o comunque molto simile. Per questo l’altezza del tubo sterzo equivale allo Stack, con la differenza che il tubo sterzo è molto più facile da misurare e più immediato. Per la lunghezza della bici, trovare la lunghezza virtuale del telaio produrrà un dato più veritiero del Reach, che non include l’appoggio della sella.

Sono misure affidabili?

Sì e no. Lo sono assoultamente per le bici Gravity. Sono esatte anche per le bici del ciclismo più pedalato – una variazione di angolo sterzo può far variare il Reach e lo Stack di 2 – 3 millimetri, che è un margine di errore accettabile – ma non forniscono un’esatta interpretazione della bici perché non coinvolgono il punto di appoggio fondamentale: la sella. Connessa alla sella vi è il tubo piantone. Una diversa inclinazione del tubo piantone può modificare totalmente il carattere della bici. E potremmo trovarci con 2 bici con stesso Reach e Stack, una fortemente racing e agonistica, l’altra adatta alle lunghe distanze. Inoltre, non considerando la sella, non vengono considerate alcune misure antropometriche fondamentali, come appunto la lunghezza del femore o la rotazione del bacino.

E’ corretto valutare la misura di una bici solo da Reach e Stack?

Sì se tratta di una bici per le discipline Gravity. No se si tratta di una disciplina pedalata. Nella geometria di un telaio si tengono in considerazione circa 40 misure differenti, e nel ridurle a 2 è inevitabile che vengano tralasciati dati importanti. Inoltre la misura più importante in bici è il rapporto tra sella e movimento centrale, come distanza da esso – quindi l’altezza sella – e come angolo, quindi l’arrtramento della sella. Questa è la misura che impatta maggiormente sulla nostra posizione in bici, e questo dato non viene contemplato da Reach e Stack.

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