Ok, siamo a casa, non possiamo uscire. Cosa facciamo? Rulli. Rulli semplici, oppure smart trainers. Oggi con gli smarttrainers possiamo simulare gare online, eseguire test, seguire tabelle. In pratica possiamo programmare un allenamento indoor nei minimi particolari. Il rullo semplice invece di solito è considerato un semplice modo per mantenere la forma, per non stare fermi. Ma c’è qualcosa che possiamo migliorare grazie al rullo, sia che sia semplice che sia smart? C’è un obiettivo che è più facile raggiungere con un rullo anziché pedalare su strada? C’è, e più di uno. Oggi vi parliamo di come potete curare la tecnica di pedalata sul rullo.
Pedalata rotonda = tecnica di pedalata?
Il mito della “pedalata rotonda” ha subito un duro colpo con l’avvento dei misuratori di potenza. Questi strumenti hanno rilevato che nemmeno il miglior professionista al mondo riesce ad imprimere una torsione significativa nel momento in cui si richiama il piede verso l’alto. Tutto quello che possiamo fare in quel preciso istante di pedalata è accompagnare la gamba in spinta, senza ostacolarla. Anche questo è importante, ma è importante sapere che possiamo fare molto di più migliorando la nostra pedalata nella parte bassa, prolungandone la spinta.
Per fare questo è necessario che tutta la pedalata sia corretta: la rotazione a ore 12 inizia con la caviglia bassa o pari rispetto al piano del piede. Si estende gradualmente scendendo fino alla parte bassa della pedalata, dove darà un ultimo colpo di coda alla rotazione.
Più facile a farsi che a dirsi. Il modo migliore per riprodurre questo movimento alla perfezione è pedalare con un solo pedale agganciato alla scarpa, mantenendo una gamba libera. Il piede costretto a sobbarcarsi la pedalata a 360° andrà ricercare la massima efficienza. Il movimento è da fare lentamente, cercando di affinare la tecnica e non la forza. E’ un buon esercizio da fare magari in fase di defaticamento, tutti i giorni, per un paio di minuti.
Le eccezioni
Ci sono teorie che in parte smentiscono il vantaggio dato da questa accuratezza nella tecnica di pedalata. Per esempio Lance Armstrong pedalava molto “di punta”, con il tallone alto, ma questo era dovuto anche all’altissimo regime di pedalate tipico dell’Americano. All’opposto Chris Froome sembra avere il tallone sempre basso, nonostante l’alto numero di pedalate, ma questo è dovuto al suo particolare assetto biomeccanico ed alla posizione molto arretrata delle tacchette. Come sempre l’eccezione che conferma la regola, ma sicuramente qualunque appassionato di ciclismo può avvertire la sensazione di una pedalata più fluida dopo poche sedute sulla tecnica di pedalata sui rulli curando questo aspetto.