Abbiamo affrontato una salita in bici terribile. Sconosciuta, tanto che non la troverete nemmeno su Google Maps. Pendenze fino al 19%. Manco a dirlo, si trova in Friuli, proprio nella regione di sua maestà Zoncolan.
Monte Tersadia, cuore delle Alpi Carniche
ll Tersadia è la cima più alta del massiccio da cui prende il nome e si trova al centro delle Alpi Carniche. Si trova a Nord di Arta Terme, tra la valle del torrente Chiarsò e la valle del But. L’area è caratterizzata da dirupi scoscesi e ripidi, alternati agli ampi boschi che circondano l’intero massiccio, e lo stesso Tersadia è emblematico di questo contrasto.
È possibile accedere a piedi alla cima sia da Nord (a partire da Ligosullo) che da Sud (da Rivalpo). Entrambi i percorsi si sviluppano su facili sentieri e terminano in una mulattiera militare che conduce alla cima del monte. Il percorso settentrionale è caratterizzato dalla presenza di boschi, mentre in quello meridionale si incontrano numerose malghe e casere, a testimoniare la storica presenza dell’uomo in quest’area. Per fare questa salita in bici si accede dal lato Sud, quello di Rivalpo, tramite una strada asfaltata molto stretta, che diventa sterrata solamente negli ultimi 300 metri.
Ovviamente non si raggiunge la punta del monte, a 1959 metri. In bici da corsa si può arrivare alla Malga Valdeman, 1569 metri sul livello del mare. Dislivello di ben 1177 metri da percorrere in 13 km. Per capirci con un paragone: la famosissima salita in bici all’Alpe d’Huez ha un dislivello di 1118 metri su 14 km di percorrenza. I numeri quindi dichiarano la salita in bici al Monte Tersadia più dura di un’Alpe d’Huez, salita classica del Tour de France.
La nostra salita in bici
Il nostro giro in bici parte da Arta Terme, piccolo comune del Friuli di 2200 abitanti. Giusto il tempo di sciogliere un pochino le gambe, per poi girare a sinistra in direzione Nord, verso l’Austria, costeggiando e risalendo il Torrente Chiarsò. La salita inizia subito, con una bella impennata iniziale al 9.5%. Ma i primi 5 km sono solo una sorta di riscaldamento. E’ quando si gira a sinistra per Rivalpo Valle che si inizia a fare sul serio. Si sale con dei tornanti stretti, e la pendenza non scenderà più al di sotto del 10%.
Ma come da perfetto copione per una salita in bici da incubo, saranno gli ultimi 2.5 km a offrirci pendenze al 19%. Se non basta, gli ultimi 300 metri diventano sterrati. Una salita sconosciuta, dove si può conquistare la gloria.
La bici che abbiamo usato
In questo video abbiamo affrontato questa salita con una bici Daccordi Borea in acciaio costruita con tubazioni Columbus Spirit. Si può affrontare una salita del genere con una bici in acciaio? Certo che sì. La reattività di questo telaio è ottima, paragonabile alle più moderne bici in carbonio. Il peso è di circa 0.5 kg superiore ad un telaio di alta gamma in carbonio. E’ pur vero che questo modello specifico usato per affrontare il Monte Tersaglia è stato equipaggiato con componenti di qualità, come un gruppo Campagnolo Record e ruote in carbonio Daccordi a tubolare. I componenti ovviamente influiscono molto sul peso finale della bici completa.
Consigli per affrontare una salita in bici di questo tipo
Usate la matematica. La formula per calcolare la velocità media è Spazio:Tempo. Per esempio, se noi scalassimo questa salita in 55 minuti, per calcolare la velocità media della nostra ascensione applicheremo 13.1 km : 55 minuti x 60 (per ritrasformare i decimali in sessagimali) e otteneremo 14.29 km/h. Su pendenze del genere, una velocità di tutto rispetto. Ma usiamo ora la formula contraria e, per rpogrammare al meglio una salita in bici di questo tipo, cerchiamo di capire in quanto tempo raggiungeremo la cima. Per ottenere il Tempo, la formula è Spazio : Velocità.
Supponiamo ora di essere dei ciclisti allenati nella media. 14 km/h su queste pendenze sono forse una velocità fuori dalla nostra portata. Pensiamo di affrontare la salita a circa 11 km/h di media (considerate che ci sono tratti al 19%). Per calcolare il nostro tempo di percorrenza faremo questo conto: 13.1 km : 11 km/h x 60 = 71 minuti e mezzo. Ovvero 1h11′. Ora che abbiamo questo dato ragionate in questo modo: quando dovremmo mangiare qualcosa? E anche come gestiremo i liquidi, visto che in certi punti la salita è così ripida da rendere difficile anche il sem,plice gesto di bere dalla borraccia?
Rapporti
E’ chiaro che su queste pendenze dobbiamo optare per rapporti veramente corti. La miglior scelta sull’anteriore è una guarnitura compact da 34 denti. L’abbinamento ideale sarebbe con un bel 34 denti anche al posteriore. Questa sarebbe una soluzione che svilupperebbe 2,10 metri a pedalata. Se invece pedaliamo su di una bici gravel, dobbiamo tenere presente che la circonferenza più grande dello pneumatico aumenta il nostro sviluppo metrico. Quindi se adottiamo un monocorona con 40 denti all’anteriore – come è presente sulla maggior parte delle bici gravel – per avere uno sviluppo da 2,10 metri a pedalata dovremmo usare un 40×42 denti.
Gestione dello sforzo
Questa del Monte Tersadia è una salita classica con difficoltà in crescendo, come molte delle più belle salite da fare in bici. Scontato dire che il ritmo deve permettere di lasciare qualche energia da parte per il finale. Su questa salita però c’è una particolarità: ci sono dei tratti brevi ma ripidi già all’inizio, quando ancora si sale la valle. E’ importante non esagerare su questi tratti perché sono quelli che in gergo “tagliano le gambe”. Un uso di rapporti troppo lungo su queste prime rampe richiede forza che verrà a mancare sui tratti di salita finale. Chi utilizza un misuratore di potenza può gestire più facilmente queste fasi.
Il ritmo di pedalata ideale è soggettivo, ma nel momento in cui si attacca il tratto di tornanti e la salita prende una pendenza più regolare, l’ideale sarebbe assestarsi sulle 80-85 pedalate al minuto. Permettere alle gambe di pedalare con frequenze alte – per quel che possibile su queste pendenze – sarà vitale per non avere i muscoli affaticati nel finale.
Conoscete altre salite in bici inesplorate come questa? Delle pendenze degne di una tappa al Giro d’Italia? Se sì ditecelo nei commenti!