La parola resistenza applicata al ciclismo è spesso abusata e fraintesa. Nella realtà esistono diversi tipi di resistenza specifici, mentre quella che viene considerata normalmente resistenza generale ha  meno impatto sulla performance di quello che si crede.

 

RESISTENZA GENERALE: COS’E’ E COME SI APPLICA NEL CICLISMO

Quando si parla di resistenza in senso comune di solito si parla di resistenza generale. Dal vocabolario Treccani: “la capacità o la proprietà di resistere a particolari azioni o forze, fattori o effetti”. Nel ciclismo quando si parla di resistenza generale di intende la capacità di resistere a lunghe percorrenze, magari con grandi dislivelli. Comunemente viene considerata questa prerogativa come influente ai fini del risultato in sforzi comunque sempre superiori ai 90’, quindi chi parla di resistenza come fattore prestazionale nelle gare brevi prende un abbaglio.

 

LE VARIE FORME DI RESISTENZA

Quali sono allora le forme di resistenza che condizionano il risultato nel ciclismo? Le resistenze specifiche applicate a specifici sforzi. Avremo quindi tipologie di resistenza di breve durata, media durata e lunga durata in base al tempo di applicazione dello sforzo. Ma avremo poi anche la resistenza alla forza e la resistenza alla velocità, e la resistenza all’acido lattico. Piccola nota per questo ultimo punto: gli enzimi necessari per la rielaborazione dell’acido lattico si creano nell’adolescenza. Per i bambini quindi o neo adolescenti questa forma di resistenza semplicemente non esiste.

 

RESISTENZA NELLE VARIE DISCIPLINE DEL CICLISMO

Dopo questa piccola panoramica sulle forme di resistenza, possiamo vedere le discipline del ciclismo dove viene applicata maggiormente. Le varie forme di resistenze specifiche sono da attribuirsi alla pianificazione dell’allenamento. Probabilmente un biker lavorerà molto sulla resistenza alla forza, dovendo affrontare salite di media e lunga durata con pendenze notevoli. Un pistard generalmente lavora molto sulla resistenza all’acido lattico e sulla resistenza di breve durata.

 

 

La resistenza generale è ovviamente prerogativa fondamentale per l’ultracycling. Nel ciclismo su strada è una caratteristica che può fornire un bel vantaggio, non solo per la prestazione in sé, ma soprattutto perché una buona resistenza aiuta a mantenere il gesto atletico coordinato.

 

LE CORSE A TAPPE

Sempre di resistenza generale si parla, ma leggermente diversa: quella sui giorni. Gareggiare tutti i giorni vuol dire non permettere al corpo un completo recupero. Un atleta che affronta il Giro d’Italia gareggia per oltre 2000km, e anche se sono spalmati in 20 giorni, necessiterà di una enorme resistenza per portare a termine la gara.

 

LA RESISTENZA NEL CICLISMO SU PISTA

Quando pensiamo alla pista, tendiamo a pensare a velocità e scatto, prove brevi, ritmi alti. In realtà anche nella pista la resistenza è fondamentale in quanto la maggior parte delle manifestazioni Internazionali si svolgono su di una durata di più giorni. Non solo: le giornate di un pistard sono molto intense, con un programma gare che va dal mattino fino alla sera tardi.

 

E LE DONNE?

In realtà le donne dimostrano in molti modi di avere una resistenza almeno pari – se non superiore – a quella degli uomini. Si potrebbe ipotizzare che nel ciclismo non ha senso avere gare più corte per le donne. La superiorità della performance maschile è data dal livello ormonale e dalla massima muscolare che ne aumentano la forza rispetto al corpo femminile. Se però la prestazione migliore è data all’età di circa 25 anni quando si raggiunge il pieno apporto di forza abbinata all’elasticità di un corpo giovane, nel caso della resistenza si hanno ottimi risultati anche prima e dopo questa età. Il deterioramento della prestazione è dato prima dalla perdita di elasticità del corpo e poi dalla graduale perdita di forza. Perdiamo invece resistenza in modo molto più lento.

 

 

QUINDI ALLENIAMO LA RESISTENZA – CON LA GIUSTA INTENSITA’.

Nel passato la resistenza generale occupava una parte enorme nella programmazione dell’allenamento. Oggi si tende maggiormente a guardare verso il ritmo. Il volume di allenamento non va comunque trascurato: il Team Sky è piuttosto conosciuto per i grossi volumi di allenamento invernali. Ma questo spesso non è un allenamento fine a sé stesso. Nel volume di allenamento si affina anche la tecnica di pedalata e si perde peso. Allenare troppo la resistenza spesso vuol dire trascurare il ritmo e la forza. Quindi bisogna sempre avere in mente il modello prestativo e valutare bene che la quantità di resistenza nei nostri allenamenti sia corrispondente a quella necessaria per i nostri eventi.

 

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