Oggi ci sentiamo particolarmente nostalgici nel ripensare agli anni in cui il ciclismo richiedeva non solo forza fisica, ma anche una connessione profonda con la bicicletta. Erano anni in cui ogni bici veniva costruita con cura, pezzo dopo pezzo, e il ciclista sapeva esattamente come adattarsi al proprio mezzo. I meccanici di bici montavano le bici da zero: rifinivano la serie sterzo, ripassavano il maschio al movimento centrale, lavoravano a mano su ogni componente, prestando attenzione ai minimi dettagli del telaio. Era un’arte.
Oggi, però, qualcosa è cambiato. La tecnologia ha portato comodità, ma ha anche assottigliato il legame tra uomo e bicicletta. Le bici arrivano preassemblate, e il meccanico moderno deve solo collegare una batteria per attivare i sistemi elettronici, girare il manubrio e montare i pedali. Prima, la bici emetteva dei suoni che imparavi a riconoscere per capire il suo stato di salute, la tensione dei freni che potevi regolare meccanicamente anche mentre pedalavi, così come il cambio, che potevi decidere di regolarlo prima del finale di gara dandogli quel mezzo giro in meno al tensore del filo per far sì che “l’11” scendesse più facilmente. Sentivi la bici sotto di te e capivi se c’era la catena troppo asciutta, se il cambio non era regolato bene, se i raggi delle ruote non avevano la tensione giusta. Oggi la sensibilità di ascoltare la bici mentre sfreccia sembra svanire.
Ma non per noi di Daccordi.
Noi crediamo che ogni bicicletta abbia un’anima. Ogni modello che esce dalla nostra officina è il risultato di decenni di esperienza artigianale, attenzione ai dettagli e amore per la tradizione. Continuiamo a costruire le nostre bici come una volta, con passione e maestria, curando ogni fase del processo produttivo. Da noi, ogni telaio è lavorato a mano, ogni componente scelto con cura, e ogni bicicletta è fatta per durare nel tempo e raccontare una storia.
Forse, in questo mare di perfezione, ci stiamo perdendo qualcosa: la gioia di scoprire i propri limiti, di sentire il vento, di ascoltare la bici sotto di noi e di entrare in una certa confidenza con lei. Una volta, quando vendevi la tua bici usata, era come lasciare un partner. Lasciavi un pezzo di cuore, di esperienze vissute insieme. Oggi la bici è diventata più oggetto e meno sentimento.
Il ciclismo non dovrebbe essere solo una questione di performance impeccabili, ma anche di esperienza umana. E noi di Daccordi crediamo che il ciclismo debba ancora essere questo: la passione, il legame con la bici, e la ricerca del piacere di pedalare. Con Daccordi, ogni bici non è solo un oggetto, ma un mezzo che porta con sé l’avventura e il sentimento di chi la guida.
Noi ci mettiamo tutta la nostra anima nel costruirla, perché sappiamo che è proprio questo che farà la differenza. Le nostre “specialissime” – come venivano chiamate un tempo le bici che rappresentavano un sogno – continuano a distinguersi, perché sono il frutto di passione, artigianalità e di quella capacità di sentire la bici mentre scorre.