Il valore di una bici – parte 2
Abbiamo già avuto modo di scrivere che il valore di una bici è un fatto personale, un qualcosa che va al di là del valore oggettivo del materiale con cui è costruito il mezzo. La bici è una compagna, sempre e comunque, sotto qualsiasi punto di vista la vogliate vedere: l’agonista la vedrà come un attrezzo di allenamento, un mezzo su cui si è sofferto ma che ha portato anche soddisfazioni e magari la riuscita di qualche impresa; per il cicloturista sarà la compagna di viaggio, uno strumento di relax. Chi usa la bici per spostamenti casa-lavoro la sentirà un mezzo di trasporto con il quale ha appuntamenti quotidiani.
Per questo motivo il valore di una bici è dato da mille fattori che vanno al di là del valore oggettivo del materiale, del montaggio, dei componenti. Interviene anche un valore affettivo.
Le nostre bici Daccordi sono state spesso in grado di scatenare questo surplus di valore affettivo: la Cinquantesimo Anniversario, un intramontabile vintage prodotta in serie limitata che unita ai componenti originali raggiunge valori veramente elevati nel mercato degli appassionati del genere. Ma non c’è solo lei.
Negli ultimi tempi abbiamo visualizzato altri modelli: il Griffe, vecchio cavallo di battaglia di primi anni ’90; il Crono, telaio creato per le gare contro il tempo ora ricercatissimo dagli amanti del singlespeed. Questi modelli hanno spesso raggiunto quotazioni di mercato che non possono che renderci orgogliosi del lavoro svolto. Piccolo appunto che ormai noi Italiani conosciamo tutti: questo mercato, quello che apprezza veramente il made in Italy sia moderno che storico, è per la stragrande maggioranza estero.