Sembra banale ma non tutti sanno correttamente il nome dei componenti della bici, ed anche una semplice ricerca online può diventare infruttuosa se non si ha un minino di lessico corretto. Sapete tutti per esempio distinguere la pedivella dalla guarnitura, o il mozzo dalla flangia, la guaina dal cavo? Spesso anche chi pratica meccanica non usa i termini esatti per via della caratteristica tutta Italiana di utilizzare molti termini dialettali.
Si parte dalla struttura portante della bicicletta, il telaio. Composto da 7 tubi: la canna o tubo orizzontale, il tubo sterzo, il tubo obliquo dove solitamente si trova il portaborraccia, il tubo verticale che sostiene la sella e quindi la maggior parte del peso compongono il triangolo anteriore. La ruota posteriore è inserita nel triangolo posteriore composto dal tubo verticale e dalle quattro canne dei forcellini o foderi, superiori ed inferiori. La forcella è la parte che sostiene la bici nella parte anteriore. I telai possono essere costruiti in carbonio, acciaio, alluminio o titanio.
Proseguiamo con la parte ruote: con ruota si intende l’intero, ed è composta da: cerchio, raggi e mozzo. Le ruote sono solitamente per copertoncino con camera d’aria, ma possono essere anche tubeless, soprattutto nel mountain bike, ovvero senza camera d’aria (come quelle delle auto), oppure ancora per tubolari: speciali pneumatici cuciti ed incollati al cerchio. Il cerchio per pneumatici a camera d’aria non è compatibile con i tubolari, e viceversa. I mozzi possono avere il quick-release, cioè la levettina per lo sgancio rapido tipica delle bici da corsa, oppure negli ultimi anni a perno passante. Il mozzo posteriore è poi predisposto con uno speciale corpetto a ruota libera che ospiterà la cassetta dei pignoni.
Parte fondamentale della bici è il gruppo: il cambio o deragliatore posteriore che lavora sui pignoni o cassetta, il deragliatore anteriore che crea il deragliamento della catena sugli ingranaggi della guarnitura; guarnitura composta dalle pedivelle e dagli ingranaggi o ruote dentate, fissata al telaio tramite il movimento centrale, che lavora su cuscinetti. I comandi cambio sono il cervello del gruppo, ed in molti tipi di bici sono associati alle leve freno. Le trasmissioni sono composte da guaina (generalmente nera, esterna) e fili (in acciaio, interni).
La guida è affidata al manubrio, che a volte viene chiamato curva nelle bici da corsa oppure barra nelle mtb. Le mani si appoggiano alle manopole, oppure sulle bici da corsa al nastro manubrio, che termina con le capsule terminali, e sugli ammortizzatori (o paramani) sulle leve freno. Il manubrio è fissato tramite l’attacco manubrio, che si innesta nella forcella tramite la serie sterzo. I tipi di serie sterzo sono ormai svariati e meriterebbero un approfondimento a parte, come nel caso dei movimenti centrali.
I 3 appoggi del corpo alla bici sono il manubrio, i pedali e poi la sella, sostenuta dal reggisella. A volte sulle bici da passeggio vengono inoltre utilizzati dei coprisella. Il borsello sottosella invece è un accessorio largamente usato per portare con sé una camera d’aria di scorta.
Un componente che vediamo spesso sulle mtb è l’ammortizzatore centrale, sulle bici biammortizzate. La forcella anteriore in questo caso sarà anch’essa ammortizzata. Su questi 2 elementi ci si potrebbe scrivere un libro, ma rimandiamo ad altri capitoli una descrizione più specifica.
Alcuni accessori semplicissimi: fanali, borraccia e portaborraccia, parafanghi, portapacchi, pompa. Quest’ultima va’ distinta fra pompa portabile, a volte telescopica, o pompa da casa con piedistallo, e spesso con manometro.
Sono tutti termini teoricamente semplici, ma che spesso innescano fraintendimenti. Speriamo di aver fatto cosa gradita nell’elencarli.