E’ un problema tipico che proviene dalla lunga storicità del ciclismo. Ovvero: la gente spesso si allena per sentito dire, e questo sentito dire proviene dai vecchi corridori. E spesso i ciclisti si ritrovano ad allenarsi con i metodi di Coppi e Bartali.
Cosa significa una lunga distanza? Semplicemente una distanza a cui il ciclista non è abituato. Dipende quindi dal livello dell’atleta. Solitamente la lunga distanza viene interpretata come un chilometraggio intorno ai 120 km per gli appassionati. In America viene quasi sempre definita la “century”, ovvero cento miglia: 160 km. Per i più allenati la lunga distanza è battere il muro dei 200 km.
In ogni caso, si possono notare sia fra i ciclisti di lunga esperienza sia fra quelli più novizi gli stessi marco-errori. I più comuni sono:
- Prepararsi all’evento con la medesima distanza. Se siamo iscritti a una gran fondo o randonnèe lunga, è inutile anzi controproducente allenarsi sulla medesima distanza. La simulazione di gara è da intendersi al 70% della distanza-goal. Quindi se il nostro obiettivo è un evento di 100 km, l’allenamento duro sarà di circa 70 km, non di più. Questo perché il troppo fondo può far perdere il ritmo.
- 2. Progettare affinché tutto sia perfetto. In una lunga distanza può succedere di tutto, dagli imprevisti meccanici alle crisi passeggere, oppure cambiamenti improvvisi meteorologici o altro ancora. Bisogna essere pronti fisicamente, tecnicamente ma soprattutto mentalmente. Spesso i più bei gesti sportivi partono nel peggiore dei modi. Bisogna esserne consapevoli sia nel giorno dell’evento sia quando ci si sta preparando.
- 3. Allenarsi sulla sola distanza tralasciando il ritmo. L’allenamento deve mantenere una dose di varietà e deve produrre miglioramenti su tabelle che prevedono diversi obiettivi in diversi giorni. Puntare solo ed esclusivamente alla distanza tralasciando il ritmo è semplicemente un allenamento povero. Ritornando alla nostra ipotetica distanza di allenamento da 70 km, dovrà essere alternata a uscite di 50 km più veloci.
- 4. Allenarsi solo in pianura. Come al punto 2, il nostro allenamento deve essere vario. Deve ricalcare il percorso del nostro evento, che difficilmente sarà tutto pianeggiante. Cercare di fare tanti km tutti in pianura è solo una scorciatoia, e le scorciatoie non portano a risultati.
- 5. Esagerare con il numero di allenamenti di fondo. E’ un classico vedere i ciclisti che stanno preparando un evento di grande distanza allenarsi anche 2 volte a settimana sul fondo. Questo porta stanchezza e poco miglioramento. In realtà il corpo riesce a mantenere piuttosto bene la capacità di resistere, e quindi un allenamento di fondo ogni 10 – 15 giorni è più che sufficiente, e comunque mai durante l’ultima settimana prima dell’evento.
- 6. Tralasciare la forza. I cronoman si allenano molto sulla forza per aumentare la propria velocità La maggior parte dei fondisti invece si concentra solo sulla resistenza. Sviluppare una media di 2 km/h superiore fa risparmiare tempo e molta fatica. Gli allenamenti sulla forza devono essere settimanali.
- 7. Allenarsi in condizioni totalmente diverse dall’evento. Il fisico tramite l’allenamento crea un adattamento. Ergo: se il nostro evento-goal prenderà il via alle 10 del mattino in una zona molto calda, dovremo essere in grado di affrontare il caldo e di essere anche abituati a pedalare al mattino. Non possiamo creare un bioritmo al corpo con allenamenti costantemente serali per poi richiedere il massimo della prestazione al mattino.