La maglia gialla al Tour de France non è l’unico simbolo importante nel ciclismo di questo colore. Gialle erano le bici di Bartali. E già questa associazione con un nome da leggenda fa capire quanto il giallo sia sempre stato presente nel ciclismo.
Il giallo è considerato il colore della vittoria. Oltre alla maglia gialla al Tour de France, il leader della corsa si veste di giallo alla Volta a Portugal, al Tour del Cameroon, ed in molte altre corse del mondo. Anche il leader della Vuelta Espana si vestiva di giallo – la famosa maglia amarillo della Vuelta – prima che la Vuelta fosse acquistata dalla stessa società che organizza il Tour de France e che imponesse che maglia gialla al Tour de France fosse l’unica e vera gialla.
Giallo fu la scelta di Gino Bartali per le sue bici. Nel 1949 Bartali abbandona la Legnano per cominciare un’avventura come imprenditore. Crea una sua squadra e un suo marchio di biciclette, dal caratteristico colore giallo intenso. Le bici venivano costruite dai F.lli Santamaria di Novi Ligure. Bartali doveva gareggiare contro un Fausto Coppi nettamente più giovane e supportato dall’armata Bianchi. Bartali, invece, dovette accontentarsi di una squadra più modesta e una gestione vecchio stampo. Un caso fra tutti fu la scelta di adottare il cambio Cervino prodotto dai Nieddu di Torino, un sistema macchinoso e sorpassato che nella sostanza riprendeva il vecchio Super Champion, mentre Coppi aveva a disposizione il meglio sulla piazza: il Simplex Tour de France, il primo cambio moderno a doppia puleggia, preciso e veloce.