Design della bici dalle auto di F1. Sembra utopistico perché le forme del telaio della bici sono effettivamente diverse da una monoposto di F1 e, soprattutto, la superficie è molto minore. La miscelazione dei colori può portare a design davvero diversi. In effetti, i design delle auto di F1 sono fonte di ispirazione per creare le nostre bici senza copiarle letteralmente.
La prima bici che proponiamo è un omaggio al pilota svedese Ronnie Peterson ed è stata disegnata da Thomas Bengtsson. Ha tratto ispirazione dal tragico destino di Ronnie Peterson, un pilota svedese di Formula 1 che ha incontrato la sua prematura scomparsa durante il Gran Premio d’Italia del 1978 a Monza. Questo doloroso evento spinse Thomas a realizzare una bicicletta da corsa in carbonio con i colori della Lotus F1 del ’78.
La storia
Ronnie Peterson, una figura molto stimata in Svezia, si guadagnò una reputazione negli anni ’70 come il pilota più veloce in termini di velocità pura nel circus di F1. Tuttavia, è stato spesso messo in ombra dal suo compagno di squadra Mario Andretti, ritenuto superiore nello sviluppo dell’auto. Il Gran Premio d’Italia ha visto Peterson partire male dalla terza fila della griglia e rimanere invischiato in un massiccio incidente che ha coinvolto Riccardo Patrese, James Hunt, che ha virato a sinistra e si è scontrato con Peterson, Brambilla, Reutemann, Stuck, Depailler, Pironi, Daly, Regazzoni , e Lunger. Peterson ha subito circa 27 fratture alle gambe e ai piedi. Con il passare della notte, le condizioni di Peterson sono peggiorate e gli è stata diagnosticata un’embolia. Tragicamente, è morto la mattina seguente.
Riccardo Patrese è stato accusato di omicidio colposo a causa della manovra pericolosa in pista, mentre il direttore di gara Gianni Restilli è stato implicato nel contribuire alla scomparsa di Peterson dando inizio alla gara con un segnale di partenza prematuro. Solo pochi anni dopo Patrese fu assolto dall’accusa. Sembra che la manovra incriminata sia stata invece compiuta da James Hunt, ma i video e le foto dell’epoca erano di scarsa qualità per determinare con certezza un colpevole.
Il design della bici
Traendo ispirazione dalla Lotus oro e nera guidata da Peterson, il designer Thomas Bengtsson ha incorporato questi colori nell’estetica della bici in carbonio Daccordi Viator. Thomas Bengtsson ha applicato meticolosamente queste tonalità al telaio, al reggisella e al manubrio, che sono stati tutti concettualizzati da lui. Siamo estremamente orgogliosi di commemorare un pilota così straordinario con questa bici da strada eccezionale.
Nel primo modello, con il concept originale, abbiamo dipinto completamente il reggisella in oro. Il manubrio era monoscocca in carbonio, e lo abbiamo dipinto in oro con strisce nere sull’attacco manubrio. Successivamente, abbiamo deciso di dare solo un piccolo tocco d’oro al reggisella, e spesso abbiamo montato manubri e attacchi manubrio in alluminio senza verniciarli.
Questa combinazione di colori risulta straordinaria sia con finitura opaca che lucida. E sebbene l’idea originaria sia del lontano 1978, si tratta di un design della bici straordinariamente moderno e attuale. Il nero e l’oro sono colori senza età e le strisce oblique danno alla bici un senso di velocità e aggressività.