In un’epoca in cui tDCS (Stimolazione Transcranica a corrente diretta continua) multicanale crea alcune discussioni e dubbi etici sull’utilizzo di questa pratica, promossa in primi dal Team Bahrain fra i professionisti, un’altra pratica molto più comune ed alla portata di tutti potrebbe dare risultati inaspettati: l’ascolto della musica in allenamento.
In un studio della Brunel University of London sembra che i vantaggi dati dell’allenamento con musica non solo siano facilmente provabili ma siano anche molteplici. Il nostro cervello crea stimoli fisici non solo superiori in termini di forza ma anche di resistenza. Lo studio parla anche di quale tipo di musica occorra allo scopo. Per un perfetto allenamento con musica infatti serve un ritmo giusto – tra i 120 ed i 140 bpm. Quindi sicuramente non ritmi blandi ma nemmeno troppo veloci.
Il ricercatore Costas I. Karageorghis nel libro Applying Music in Exercise and Sport va oltre. Il miglioramento dato dall’allenamento con musica viene quantificato: tra il 15% e il 20%, aggiungendo che chi ascolta musica mentre si allena ha bisogno di circa il 7% in meno di ossigeno rispetto a chi non ascolta niente.
Rimane un problema fondamentale per il settore bicicletta: la sicurezza. L’allenamento con musica può essere comunque applicato? E’ importantissimo per i ciclisti mantenere le orecchie libere ed in grado di sentire i rumori del traffico. La morte dell’ex Campione del Mondo di Motociclismo Nicky Hayden ha portato alla ribalta questo problema, ed oggi vediamo molti meno ciclisti con le cuffie nelle orecchie.
Quindi sicuramente possiamo dire che l’allenamento con musica possa dare una marcia in più magari durante una sessione con lo smart trainer. Magari un giorno avremo anche studi più dettagliati per quel che riguarda questa pratica. Al momento però è forse meglio far prevalere la sicurezza alla qualità dell’allenamento.
